Alessandro Savona 

Reparto commerciale 

Qual era il suo ruolo prima di lavorare in Mto?

«Usando una metafora potrei dire che abitavo un’altra casa nello stesso quartiere, quello della logistica. Lavoravo in Silt, Sistemi integrati logistica e trasporti, come primo operativo. Mi occupavo dei posizionamenti della flotta di camion che faceva base a Genova: lavoro complesso e frenetico che mi ha forgiato. Nel 2011 sono entrato a far parte del Gruppo Finsea e il mio passato e il mio presente si sono ricongiunti quando nel 2017 Mto ha acquistato Silt».

Cosa le piace di MTO?

«In azienda mi sento motivato e libero di esprimere le mie capacità, frutto delle mie esperienze passate. Ho trovato un management che sa ascoltare ed è aperto ad appoggiare nuove idee e a esplorare nuove strade. L’ambiente è giovane e frizzante e le sfide per stare sul mercato vengono affrontate con dinamismo e grinta.».

Che cosa rappresenta il brand Mto?

«I confini tra azienda e casa per me sono molto sfumati, sarà che qui ho conosciuto mia moglie e considero MTO come il fulcro sia della mia vita professionale sia della mia vita privata. Nutro un grande sentimento di appartenenza a questo luogo, ai suoi valori che riconosco come miei, alle sue persone che mi fanno sentire parte di un’avventura tutta nostra.».

Quali sono i progetti e gli obiettivi più ambiziosi che Mto si propone di realizzare?

«Abbiamo lavorato sodo per portare a casa il goal più ambizioso degli ultimi anni, quello di garantire ai nostri clienti il servizio su tutti i porti italiani e di gestire i trasporti eccezionali da dieci scali nazionali. Mi rende orgoglioso spiegare che siamo la prima e unica società italiana a offrire questa copertura nel settore container e che il risultato ci sprona a fare ancora di più: abbiamo in cantiere un bel po’ di novità per il 2020».

Quali sono le principali aree di business dell’azienda?

«Rimaniamo fedeli al nostro core business che è il full container, ma in questi anni abbiamo buttato spesso il cuore oltre l’ostacolo, avventurandoci in casistiche particolari: dove altri non avevano soluzioni, noi abbiamo cercato di trovarle. È stato stimolante e divertente, un modo per farci conoscere sul mercato, tanto che oggi potrei dire che quando si parla di logistica non ci fermiamo davanti a nulla.».

Come pensate di aiutare i vostri clienti ad avere successo?

«Cerco di dare ai miei clienti un appoggio operativo concreto, di togliere loro le castagne dal fuoco quando scottano. La mia figura professionale mi porta spesso in giro per l’Italia, ma per un paio di mesi all’anno – il periodo estivo tra luglio e agosto e i giorni che precedono il Natale a dicembre – mi piace tornare in ufficio, mettermi dietro al computer e con il telefono attaccato all’orecchio dare assistenza diretta e in tempo reale insieme ai miei colleghi. Questi sono i mesi più “caldi” dell’anno, si è parecchio sotto pressione per la quantità di carico che viene movimentato e capita che qualcosa possa non andare secondo i piani. La nostra squadra è compatta: sappiamo quello che facciamo perché siamo in trincea da anni, abbiamo affrontato qualsiasi tipo di problema e riusciamo spesso a prevederli in anticipo».