Insieme a Genova, è uno dei porti più importanti d’Italia e del Mediterraneo, in particolare per l’impianto intermodale della sua area retroportuale di Santo Stefano Magra che gli ha sempre consentito di vantare una quota di ferrovia a doppia cifra, un unicum nel panorama nazionale per molto tempo. Una delle linee principali che collega lo scalo al Nord Italia è la Pontremolese, originariamente costruita a singolo binario, oggi è oggetto di raddoppio per renderla più adeguata dal punto di vista planoaltimetrico.

Specializzato nella movimentazione di container, negli anni recenti ha vissuto un grande sviluppo turistico con l’approdo di navi da crociera di ultima generazione.

Dal porto della Spezia vengono servite le aree più orientali del Paese, in particolare Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto.

La Spezia per MTO

Insieme a Genova, La Spezia è un porto in cui operiamo sin dai primi anni Novanta, quando abbiamo iniziato le nostre attività come back office delle agenzie marittime del Gruppo di cui facciamo parte: Yang Ming Italy, China Shipping Italy, Uasac Italy. Dal 2017 abbiamo messo a disposizione degli spedizionieri italiani l’esperienza maturata in quasi trent’anni di attività e dallo scalo spezzino i servizi che possiamo offrire sono moltissimi, a partire dai trasporti all-truck sia in one way sia in round trip, continuando con i trasporti intermodali con destinazione Milano, Rubiera, Padova, Basilea, con i trasporti speciali (reefer, ribaltabili, merce ADR e CER) ed eccezionali, per concludere con i trasporti convenzionali FTL, l’ultima divisione su cui abbiamo investito in termini di risorse umane e competenze specifiche.

Inoltre, i nostri clienti possono usufruire di tutta una vasta gamma di servizi accessori come: noleggio e vendita di container, pesature certificate, vendita di teloni in pvc per container fuori sagoma e depositi di temporanea custodia dove stoccare le merci.

Il porto in numeri

,

Km di banchine

Metri di binari strade

Metri quadrati di aree portuali

Metri di fondali

Metri di binari ferroviari

Metri quadrati di magazzini

CURIOSITÀ IN PORTO

Nella parte più occidentale del porto sorge l’Arsenale militare marittimo della Spezia che, con quelli di Augusta e di Taranto, è uno dei tre ancora attivi della Marina Militare.

Nonostante sia una delle basi più antiche, negli ultimi anni, a causa di un nuovo equilibrio geopolitico mondiale, ha perso via via il suo valore strategico a favore di quelle posizionate nel Sud Italia ma rimane ancora oggi il centro in cui vengono svolti tutti i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione delle navi della Marina Militare Italiana e della nave scuola Amerigo Vespucci, grazie alle sue efficienti infrastrutture dedicate: 85 ettari di superficie totale, 18 ettari di superficie coperta, 6 bacini di carenaggio e muratura, 2 bacini di carenaggio galleggianti, 2600 metri di banchine e 13 mila metri di rete stradale.

Nei pressi dell’Arsenale è situato anche il Museo Tecnico Navale, che comprende più di 6500 cimeli, 2500 medaglie, oltre 150 modelli di navi, 2 mila documenti e più di 5 mila volumi tecnici e storici.

PIATTO TIPICO: La mesc-ciüa

Tra le ricette spezzine più rinomate, la più famosa è senza dubbio la mesc-ciüa, zuppa a base di ceci, fagiolini cannellini, lenticchie e grano farro, condita con olio d’oliva e pepe nero. La leggenda racconta che a fine giornata i portuali erano soliti raccogliere le granaglie che uscivano fuori dai sacchi durante le operazioni di carico e scarico sulle banchine. Per questo motivo gli ingredienti potevano di volta in volta variare, sia per la quantità sia per la qualità; infatti, nel dialetto spezzino il termine mesc-ciüa significa “mescolanza”

I PROVERBI CITTADINI

Se ne ghe nè de vinti, ne ghe nè manco a quaranta

Se non ne abbiamo a venti, neppure a quaranta

È la classica affermazione rivolta all’attempato ex giovane bighellone che, poiché a 40 anni di età non ha ancor concluso molto, viene ricordato per esser stato uno che anche a 20 anni non prometteva un granché.

LE LEGGENDE DI PAESE: il polpo che salvò Tellaro 

In Italia ci sono molti luoghi legati a doppio filo alla poesia e alla letteratura. Tra questi c’è un gioiello ligure, Tellaro, frazione più orientale di Lerici, in provincia della Spezia, che dal 2004 è stato inserito tra i borghi più belli d’Italia.

Arroccato su una scogliera che si affaccia sul Golfo della Spezia, Tellaro è stato avamposto difensivo dell’antico insediamento romano di Barbazzano, paesino limitrofo oggi abbandonato, che nella notte di Natale del 1400 venne raso al suolo dai saraceni. E proprio ai saraceni è legata la leggenda del polpo, considerato un animale portafortuna in alcune culture marinare.

Tellaro era sorvegliato da una sentinella che, in caso di pericolo, doveva immediatamente suonare le campane della chiesa di San Giorgio per avvisare gli abitanti. Durante una notte tempestosa, la vedetta, convinta che nessuno avesse il coraggio di avventurarsi in mare, si addormentò serena.

Poco dopo, però, i pirati saraceni si avvicinarono alla riva, pronti ad attaccare. Improvvisamente si udirono le campane suonare: i tellaresi si svegliarono all’istante e si precipitarono a difendere il borgo. Una volta respinti i saraceni, si chiesero chi fosse stato a salvarli e, con molta sorpresa, si accorsero del polpo abbarbicato al campanile con i suoi maestosi tentacoli.

La leggenda trae origine da un fatto realmente accaduto. Nel 1660, durante un’incursione notturna, un gruppo di saraceni guidati da Gallo D’Arenzano tentò una fallita offensiva al borgo. Una targa affissa all’esterno della chiesa di San Giorgio ricorda l’avvenimento. Da allora il polpo è diventato il simbolo del paese.