Andrea Olivieri
Reparto operativo import
Ne arriva fresco fresco da una proposta di matrimonio, Andrea Olivieri, viso pulito e occhi intensi. La pandemia non ha messo a dura prova la convivenza con Alessia e, anzi, per il suo trentesimo compleanno è arrivato un regalo brillante e un altare all’orizzonte. Sampiardarenese emigrato verso il Ponente genovese, a Pegli, ha seguito il cuore anche nella scelta del suo nido famigliare.
Gli appartengono una grande passione per il calcio, sport che pratica da quando aveva sei anni, e una fede bianconera, ma non solo: tra i suoi interessi c’è molto altro a cominciare dal vino. Iniziato a quest’arte da un amico, tra le mura della sua enoteca, sta piano piano coltivando la strada che lo porterà presto a seguire un corso da sommelier e a programmare molte gite nelle Langhe, per approfondire la cultura di Bacco.
Lo stop forzato sui campi da calcio di quest’ultimo anno lo ha spinto verso nuovi orizzonti sportivi e il paddle è uno di questi. Viaggiatore entusiasta, da sempre attratto dalle grandi città: New York è la meta che più lo ha affascinato, la guida turistica del Giappone è nel suo cassetto dei desideri ma il suo elemento rimane il mare. E se tutto questo non vi basta ancora, nella sua vita c’è un’altra attività: il trading online, che studia e analizza, in particolare nel settore delle criptovalute.
Laureato in Economia e management portuale all’Università di Genova, in Finsea arriva grazie a un tirocinio universitario, correva l’estate 2013. Il suo temperamento e la sua predisposizione piacciono così tanto al direttore generale di Mto, Franco Avanzino, che dopo due anni, conclusi gli studi, lo richiama per un’assunzione vera e propria, da dove inizia la sua avventura nei trasporti. «Da quando sono entrato in azienda ho visto vari aspetti di questo lavoro – racconta – sono passato dall’inserimento dei booking alla compilazione delle liste di imbarco e agli scarichi dei contenitori, ho trascorso circa un anno e mezzo nel reparto export dove mi occupavo del customer service e da tre anni sono al reparto import dove mi occupo ancora di customer service insieme all’attività di dispatcher sia per i trasporti camionistici sia per quelli ferroviari».
Poco dopo la sua assunzione Mto ha subito un grande scossone, come ha vissuto quel periodo?
«La perdita di Uasc è stato un evento molto difficile per la società e per il Gruppo, il lavoro perso enorme; io avevo un contratto in scadenza, dormire di notte era difficile e avevo già messo in conto di poter rimanere disoccupato, ma a sorpresa nessuno di noi è stato lasciato indietro e c’è stato un lavoro di squadra incredibile nel reinventare il nostro futuro. Sinceramente non so quante aziende, in queste condizioni, si sarebbero fatte scrupoli ed è stato proprio questo episodio a farmi capire quanto Finsea dia valore alle persone e rimanga fedele ai suoi impegni verso i dipendenti, a qualunque costo».
Come sta andando la “nuova” Mto, secondo lei?
«Abbiamo imboccato la strada giusta, stiamo cambiando mentalità e siamo usciti molto allo scoperto soprattutto in termini di comunicazione, una rivoluzione per il Gruppo. A livello di business stiamo raggiungendo uno dopo l’altro tutti gli obiettivi strategici che ci siamo dati: la gestione dei trasporti eccezionali da dieci scali nazionali è soltanto il primo step di una lunga crescita programmata, abbiamo creato una grande rete di porti italiani serviti e ora stiamo traguardando anche i confini nazionali. Il futuro lo vedo roseo: siamo persone valide e siamo in buone mani imprenditoriali».
Quali sono le caratteristiche principali che bisogna avere per fare il suo lavoro?
«Molta pazienza, prima di tutto, e una buona abilità di problem solving: durante il giorno riceviamo una mole di mail enorme e non basta solo stare attenti a non perdersi nulla, occorre saper risolvere la moltitudine di problemi che vengono sollevati con rapidità ed efficienza».
E le difficoltà maggiori che incontra nel quotidiano?
«Quando ci sono tante richieste, soddisfare tutti diventa difficile, a volte capita di non riuscire ad accontentare alcuni clienti che hanno urgenza di ricevere le merci e quando succede bisogna usare i guanti di velluto per non gettare benzina sul fuoco. Gestire la situazione attuale è sempre più complesso: i continui cantieri nelle autostrade e la costante congestione portuale vanno ad incidere fortemente sulle prestazioni quotidiane della logistica in generale e la pressione è altissima».
Ha una routine lavorativa?
«Inizio la giornata con la lettura delle prime mail, che nella maggior parte dei casi sono inerenti a problematiche in corso sulle consegne del mattino stesso. Una volta terminata le gestione dei problemi passo all’organizzazione e alla gestione vera e propria dei trasporti partendo dalle quotazioni sino ad arrivare all’assegnazione dei viaggi ai vari vettori; l’ultima parte della giornata invece è passata a verificare la prontezza e la ritirabilità dei container in programma per il giorno successivo».
Cosa rappresenta per lei il Gruppo Finsea?
«Finsea è la mia prima e unica esperienza lavorativa, mi permette di crescere sia a livello professionale sia a livello personale, mi dà una stabilità per pianificare la vita e qui, tra i miei colleghi, ho trovato una seconda casa».