Alessandro Benelli
Quando ti siedi davanti ad Alessandro Benelli, classe 1992, immagini di sapere cosa ti aspetta e invece è un susseguirsi di sorprese che ti lasciano a bocca aperta. Quel che è certo è che la capacità di fare pubbliche relazioni non gli manca affatto e ha un precedente: «Per dieci anni ho organizzato eventi nelle discoteche liguri come secondo lavoro», ammette con una mal celata soddisfazione.
Con sé porta una grande ambizione, quella di poter ricoprire prima o poi un ruolo commerciale e una passione rara: l’antiquariato, gli orologi e il restauro: «Adoro andare in giro, scovare oggetti antichi, imparare la loro storia, prendermene cura. Studio, leggo, mi informo, a volte resto sveglio fino a notte fonda per rimettere a nuovo qualcosa». Ma quando gli chiedi se questo diventerà presto un lavoro, arriccia un po’ il naso, ti guarda negli occhi e, serio, replica che la differenza tra un commerciante e un collezionista è che il secondo difficilmente è capace di staccarsi dai suoi oggetti. E così è anche per lui.
Che altro? Viaggiatore con più mete in programma: il Messico, ma anche il Brasile, forse l’Indonesia; grande estimatore di vini: tra i preferiti Gaja Gaia e Chardonnay Langhe, «ma solo quando arriva la quattordicesima», una fidanzata, Chiara, con la quale sta per andare a convivere e sogna di formare una famiglia: «i figli per me sono il senso della vita».
In MTO da pochissimo …
«Sono arrivato a gennaio 2022 ancora nel pieno della pandemia e mi sono immerso nel lavoro operativo sin dal primo giorno. Ne vengo da una pregressa esperienza in un ufficio logistico e volevo aggiungere esperienza al mio cv cambiando ambiente. In MTO ho trovato una realtà serena e stimolante, in cui mi sono sentito parte di gruppo affiatato fin dal primo giorno»
«La mia esperienza nel mondo della logistica è iniziata sei anni fa negli uffici di un autotrasportatore, nel corso degli anni ho cambiato azienda due volte, sempre nel settore, quindi i nomi delle aziende del Gruppo mi erano noti, conoscevo alcune persone che lavoravano qui, sapevo che l’ambiente era sereno, per questo quando ho visto l’offerta su LinkedIn non ci ho pensato due volte a inviare la mia candidatura. Quando mi hanno offerto questa posizione credo di averci meditato una notte, ma solo per forma, in realtà avevo già deciso nell’istante in cui ci siamo stretti la mano».
Che cosa la gratifica di più?
«Le pacche sulle spalle, anche simboliche. Facciamo un lavoro stressante, spesso senza orari, sommersi da mail e telefonate, viviamo in mezzo all’urgenza quasi sempre. Lo so che non si lavora per sentirsi dire “bravo” ogni due minuti, però avere dei responsabili che riconoscono l’impegno, che ti dedicano del tempo per esprimere a voce che stai facendo un bel lavoro, che stai andando nella direzione giusta, credo che per un giovane sia importante, gratificante e ti incoraggi a dare sempre il meglio. E poi qui l’età media è bassa, questo mi piace, mi fa sperare che ci sia spazio per innovare».
Di cosa si occupa in MTO?
«Lavoro nel reparto export e mi occupo di customer care e operatività: insieme al mio collega Tommaso (Arlandini ndr) gestiamo tutte le problematiche che possono sorgere durante la giornata, dialogando con il cliente. Il contatto umano mi piace moltissimo: parlare con le persone, instaurare un rapporto, magari trovare il tempo anche di scherzare un po’, stemperare gli animi. Facciamo un lavoro pesante psicologicamente perché la tensione e la velocità sono alle stelle. Spesso la voce di chi ti risponde dall’altra parte del telefono ha il potere di influire sull’umore».
Un sogno nel cassetto?
«Mi piacerebbe poter fare carriera in questa azienda e ricoprire un ruolo commerciale. Non ho esperienza in questo campo, ma mi piacerebbe imparare, essere ancora più a contatto i clienti, crear loro delle soluzioni per i loro trasporti».
Qual è il valore aggiunto di MTO sul mercato?
«Indubbiamente sono le persone. Ho lavorato abbastanza in questo settore per rendermi conto, da esterno, che i colleghi nell’ambiente sono stimati da tutti, a partire dal nostro amministratore delegato, Filippo Gallo, colonna portante dello shipping e dal nostro direttore generale, Franco Avanzino, di cui ho sempre sentito esaltare una grande competenza, umanità e serietà professionale. Così come di Alessandro Savona, nostro responsabile commerciale, apprezzo l’entusiasmo: è una persona che non ti abbatte mai e cerca di tirare sempre fuori il meglio da ognuno. Nel complesso sono circondato da persone che rendono il lavoro più semplice e divertente: è la vera carta vincente di una squadra».